Grifo
Il grifo, animale fantastico, è normalmente raffigurato composto da un volatile: l'aquila (testa) e da un animale: il leone (coda).
Il leone formante il corpo basso è simbolo di potenza bruta; l'aquila formante il corpo alto raffigura forza mentale e dignità regale.
Introvabile nella simbolica paleocristiana, nel medioevo cristiano invece acquistava anche significato cristologico bivalente per la duplice conformazione dell'animale, celeste e terrestre allo stesso momento: saremmo di fronte ad un segno composto dal leone di Marco (allusivo alla Risurrezione) e dall'aquila di Giovanni (allusiva all'Ascensione).
La raffigurazione scultorea del grifo alla chiave di volta è straordinaria, non solo per l'abilità dell'artista che l'ha intagliata e colorata di rosso cinabro, ma anche per la variante anatomica che le diede: la parte inferiore non richiama il leone ma il drago.
Giustamente Virgilio Crispolti interpreta la fantastica bestia rapportandola alla sottostante cattedra pontificia di gregoriana istituzione:
"La cui memoria (di Gregorio IX) non è soltanto ricordata dalla veneranda cattedra papale che domina l'abside, ma anche dalla chiave di volta dell'abside stessa, dov'è scolpita un'aquila-drago, che allude all'insegna della sua arme".
La plurima immagine del grifo nelle ghirlande decorative delle vele dei dottori è "a mezzo figura".
Il crollo della vela di San Girolamo con il sisma del settembre 1997 ha causato la perdita di alcuni grifi. Alternati qui a conigli anch'essi alati, è difficile non dar loro valenza puramente decorativa.