Introduzione

Nell'immaginario cristiano il tempio raffigura simbolicamente sia tutto il cosmo creato da Dio e segnato dal passaggio del Verbo Incarnato, sia la fu­tura Gerusalemme celeste, meta del cammino sal­vifico del credente. Non deve quindi meravigliare nessuno la presenza in esso del 'pianeta animale'. Una raffigurazione esaustiva di Dio origine e meta dell'uomo e del mondo non può prescindere dalla conseguente raffigurazione dell'elemento umano, animale, vegetale e minerale. Non esiste antica ci­viltà figurativa religiosa che si sviluppi fuori di tale principio di creatività estetica.

"Homines et iumenta salvabis, Domine" (Uomini e bestie tu salvi Signore), si legge nel Salmo 35,7. E Gio­vanni l'Evangelista presenta il Verbo Incarnato rica­pitolatore del creato che dice: "Omne quod dedit mihi Pater, non perdam ex eo, sed resuscitem illud in novissimo die" (Gv 6,39: Che io non perda nulla di quanto il Padre egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno). La civiltà figurativa cristiana, in Oriente e Occidente, non fa eccezione: la costruzione e decorazione del tempio dimora di Dio, non ignorerà mai l'esistenza dell'uomo e dell'ambiente naturale che lo ospita e lo sostenta. Essa formula le sue immagini di Dio Crea­tore e del suo Verbo fatto carne, nonché dell'uomo e della creazione - elevati dalla grazia o avviliti dal peccato - non senza mutuare immagini archetipe dalle culture anteriori, ricche anch'esse già di letteratura di Gesta heroum, di Bestiaria, Herbaria, Lapidaria/Gemmaria.

Nel Novecento i massimi cultori del tema, da E. Mále a J. Baltruaitis, hanno largamente provato la dimensione culturalmente trasversale del­la fauna e della flora che attraversa il fenomeno e la prassi figurativa cristiana.

Questa mostra propone un incontro ravvicinato con il bestiario della Basilica di San Francesco in Assisi, un'ampia e vivace "comunità" di animali che concorre, con le sue voci variegate ma armonicamente accordantesi sulle note del Cantico di Frate Sole, alla lode dell'"Altissimo onnipotente bon Signore".

A cura di Pasquale Magro, OFMConv

e Giorgia Menghinella

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