Paternità di Dio e fraternità universale-cosmica
“Mostra di frontiera” tra storia, sociologia, teologia ed economia
La crisi economico-finanziaria ha rotto gli equilibri del ventennio 1989 - 2008 (caduta del muro di Berlino e dei due blocchi ideologici contrapposti): ora il capitalismo è alla ricerca di una nuova configurazione. L’esperienza del Covid-19 ci ha mostrato che quel modello è giunto a saturazione perché non è capace di rispondere al Welfare Society. L’approccio di un certo tipo di liberismo, che ruota intorno all’idea darwiniana della distruzione per ricreare, è fallita; occorre riscoprire il paradigma di Duns Scoto: la dimensione del ‘creare’ deve prevalere su quella del ‘distruggere’ o, meglio, sovvertirla.
Il problema non è certo tornare alla stagione precedente, ma sognare e progettare una fase nuova, a partire dalla domanda di umanizzazione e di fraternità: aspetti che risplendono in Francesco d’Assisi, la cui figura continua ad essere fonte di ispirazione. Nell’attuale cambiamento d’epoca occorre mettere in atto un modello economico nuovo basato sull’umanesimo della fraternità (cf Messaggio papale per l’evento “Economy of Francesco”).
La rinascita delle città e il risveglio mercantile, a partire dal secolo XII, devono molto al pensiero e alle pratiche dei teologi e predicatori francescani. La città, e la vita che in essa si svolge, sono un po’ la cartina al tornasole della capacità promozionale che è insita nella visione francescana e dei molti problemi di convivenza tra mercanti, cambiavalute, artigiani, gioiellieri, pellicciai, tessitori, ecc. che costituiscono il capitale vivente della nuova avventura cittadina. Francesco invia i frati nelle città per testimoniare e per donare parole evangeliche di fraternità, che si concretizza in carità, in sobrietà e in cooperazione. Così inizia un’espressione nuova di societas (di stare e di vivere insieme nella comunità degli uomini).
Fondamento e metodo della nuova economia ispirata dal santo di Assisi e promossa dai francescani è il principio di fraternità, coniugato con quello della minorità: riconoscersi e riconoscere tutti come figli di un unico Padre, tutti membri dell’unica famiglia umana. Dal guardare il mondo e le creature come dono di Dio (Creatore e Padre di tutti) scaturisce il primato del dono, della gratuità e della cura dell’essere umano, della fraternità universale e cosmica. Per questa ragione fondamentale dai francescani vennero le intuizioni dei Monti di Pietà, dei Monti Frumentari e delle Riduzioni che offrirono un’alternativa al divieto ecclesiastico del prestito ad interesse e fornirono le basi della futura attività finanziaria. Frate Francesco dopo oltre otto secoli di storia, torna a ribadire che l’uomo, creato a immagine di Dio, è fatto per la comunione: con Dio, con i fratelli e le sorelle e “cum tucte le creature”.
L’oikos è uno solo. Non è concepibile né realizzabile un’economia fraterna fondata sulle relazioni umane, senza un’ecologia e un’antropologia integrale. Sono possibili un’ecologia e un’economia che rimettano Dio e l’uomo al centro della realtà? In questo sguardo allargato si pone la domanda: quale economia per l’uomo e l’umanità? Dalla visione francescana non discende una specifica teoria economica o un ‘modello’ in senso stretto, ma molteplici fonti di ispirazione per chi deve analizzare la complessità spesso contraddittoria dell’attuale situazione economica e programmare le nuove linee di sviluppo economico e di cura dell’ambiente. In questo senso si muovono i cammini e passaggi della mostra che, ripercorrendo la prassi e il pensiero di alcune figure rappresentative del francescanesimo, vuole contribuire a dare alcuni impulsi fecondi per l’oggi.
Il percorso qui proposto - affiancato agli stupendi cicli pittorici che illustrano questo complesso basilicale d’Assisi - delinea, necessariamente accompagnato da un cammino interiore, lo snodo che da Francesco d’Assisi e seguaci arriva fino alle sollecitazioni di Papa Francesco “per cambiare l’attuale economia e ridare un’anima all’economia”. Un percorso quindi per conoscere il sogno e i segni di un nuovo umanesimo economico, testimoniato dal Poverello e dai suoi frati, che con nuove categorie di pensiero e prassi possa rispondere alle attese dell’uomo di oggi e al disegno di Dio.