I restauri: problemi e intervento

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Fig. 1 – La Povertà, particolare (G. Menghinella, 2021)

di Sergio Fusetti

Nel corso del 2021 si è svolto il restauro degli affreschi della volta del presbiterio della chiesa inferiore, delle quattro vele con le allegorie della Povertà, Castità, Obbedienza e san Francesco in Gloria, opera di Giotto e la sua bottega. La tecnica esecutiva è un ottimo affresco, su tutta la superficie di circa 400m[2], comprese le fasce decorative; ovviamente alcuni colori non potevano essere stesi ad affresco e tra questi l’azzurrite delle vesti degli angeli e delle fasce decorative e l’uso di lacche in alcune vesti. Di grande pregio sono le dorature che caratterizzano le aureole dei personaggi e soprattutto i fondi dorati delle vele che dopo la pulitura hanno riportato l’oro zecchino – applicato a foglia su base a bolo – in tutto il suo splendore. Prima di ogni intervento, sono state fatte delle indagini non invasive propedeutiche al restauro seguite da un’attenta mappatura sullo stato conservativo della superficie, oggetto di vecchi restauri, l’ultimo dei quali nel 1968. Questo restauro fa parte di un progetto “Salviamo un affresco” che parte nel 2010 grazie a un contributo del Ministro della cultura e dai benefattori. Dopo il sisma del 1997 crollarono due volte della chiesa superiore che rimase chiusa per tutto il periodo del restauro, circa due anni; nella chiesa inferiore fu fatto un veloce monitoraggio facendo un pronto intervento per evitare ulteriori cadute di intonaci affrescati e per permettere l’apertura della chiesa inferiore a uso dei pellegrini.       

Il restauro

Le operazioni di restauro hanno permesso di mettere in sicurezza gli affreschi delle quattro vele del presbiterio, di provvedere alla loro conservazione nel tempo e riportarli alla lettura originale nel rispetto del ciclo pittorico e dei secoli di storia che l’hanno attraversata. Viste le condizioni di precarietà si è provveduto al fissaggio preventivo, sia della pellicola pittorica che dell’intonaco, al supporto murario, utilizzando resine acriliche. Poi si è proceduto con la pulitura dopo alcuni saggi per individuare le diverse tipologie di sporco coerente ed incoerente su cui intervenire; la campionatura ha permesso di selezionare alcune miscele di solventi, calibrare i rispettivi tempi di contatto e i metodi di applicazione necessari sia alla rimozione delle resine acriliche applicate nei vecchi interventi, sia alla rimozione dello sporco. In entrambi i casi le soluzioni sono state applicate alternando la pulizia a tampone con una pulitura con l’impiego di carta giapponese. In ultimo la ripresentazione estetica dei brani pittorici si è avvalsa di una minuziosa e rispettosa integrazione pittorica ad acquarello, in cui sono state reintegrate con un abbassamento neutro le cadute di colore. Naturalmente tutta questa operazione è stata accompagnata da una indispensabile documentazione fotografica, prima, durante e dopo il restauro e di questo ringrazio fra Carlo Bottero, direttore della biblioteca e dell’archivio fotografico e la dott.ssa Giorgia Menghinella che ha eseguito personalmente la campagna fotografica e messo a disposizione tutto il materiale dell’archivio storico sui precedenti restauri.

 

I restauri: problemi e intervento